LA SEMPLICE VITA DELLE PAGINE VOLTATE Ven. 14-02-25 h 08:08

 

-Guido Priano-



LA SEMPLICE VITA DELLE PAGINE VOLTATE

Ven. 14-02-25 h 08:08


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1.

Ven. 14-02-25 h 08:08


Adorata piccola pianta

mi insegni del vento tra le pagine

che sceglie il racconto.


Sebbene ogni cosa sia già scritta

navigare in questi minuscoli oceani di foglie seccate

riporta il mio cuore alle radici dell’albero al quale appartenevo.


Lasciando il corpo che ospita lo Spirito

mi unisco alla linfa dell’Universo…


2.

Dom. 16-02-25 h 09:45


L’animale fugge o si allontana

nel momento in cui si verifica

un evento sfavorevole.


Il vegetale rimane

e risolve il problema.


Accanto al previsto dolore

sorgono preparate difese

efficaci, condivisibili col Prossimo:

Veleni silenziosi, colori soffocanti, profumi inebrianti

a proteggere radici e linfa.


Rinasce, pianta che incanta l’impollinatore

nutrendolo e ricompensandolo,

unica creatura prodiga di benessere.



Gratitudine


3.

Giov. 20-02-25 h 07:41


Come piante

veniamo privati di foglie e rami

e petali e frutti,

spesso li doniamo

oppure ce ne liberiamo.


Radici

corrono libere

ma attente e sagge

sanno distinguere

le energie sottili.


Voltiamo pagine in Autunno

Moriamo in Inverno

ritorniamo alla terra in Primavera

germogliando al giungere dell’Estate.


Nutrienti incalcolabili

tratti perfino dal più arido insegnamento:

terreno sabbioso assediato dai venti

e percosso dagli spruzzi del mare.


Pochi muretti di pietra

sono l’occhio del Divino…


4.

Sab. 22-02-25 h 09:36


Attimo dopo attimo

il Presente si trasforma

e noi che apparteniamo all’Universo

lentamente ritorniamo a nutrire

le radici nuove.


Sparsi i semi

questi generano lo scorrere delle stagioni

e niente rimane sospeso


5.

Ven. 28-02-25 h 17:29


Roviniamo la Vita

a noi e al Prossimo

con il semplice convincimento

che ci siano cose umane “importanti”.


Ancora più paradossale

che le persone

si dichiarino o vengano dichiarate

“importanti”


In realtà

siamo foglie, rami, frutti

e radici

destinati a nascere

vivere, faticare,

conoscere la sofferenza

e il decadimento della morte.


Veniamo mangiati

e diventiamo parte dell’animale

il quale defeca l’inutile

che nutrirà tuttavia altra vita.


6.

Mart. 04-03-25 h 09:07


Ciò che si compie

non è evitabile


Trascorriamo la Vita

a preoccuparci di noi

tanto da dimenticare dolore e gioia

perdendo il crescere e vivere della pianta:

Inestimabile insegnamento,

imparare a lasciar vivere

il respiro di ogni momento

nella pazienza del Presente


La NOSTRA vita

è studio per meglio derubare legalmente

raffinata(?) selezione “naturale”(?) dell’Uomo?


7.

Merc. 12-03-25 h 07:55


La regola dell’Uomo

è l’indice che non nasconde Verità,

carta velina usata come ombrello


Ogni vita tende ad evitare

procrastinando l’inevitabile,

ma sfociando anche nella follia

della lotta per il Controllo

del non controllabile.


Rimandare rincorrendo allo sfinimento

la vita che si compie ugualmente

nell’illusione di progetti e obiettivi

che sbiadiscono ingiallendo

logorandosi con mente e corpo

per terminare come calzini vecchi

nella pattumiera


Nulla di “tangibile” si salva

dai venti Naturali dell’Universo,

l’Uomo è minuscolo mulinello di polveri sottili

che inquina temporaneamente Gea


Ogni risposta vegeta

ha profonde radici

e fronde rivolte alla luce


8.

Giov. 13-03-25 h 08:05


Le strade sono inutilmente difese

da silenziosi eserciti di verde

inarrestabili come la Pazienza

l’assenza di rabbia

il lento fiorire e germogliare

di definitive soluzioni

risposte

e cure


9.

Sab. 15-03-25 h 09:04


Trascorriamo la vita

mettendo da parte

conservando e ordinando.


Vedremo sprecarsi ogni cosa.


Recuperiamo e ripariamo

puliamo e lucidiamo

impiegando ore e giorni

e mesi e anni

con pazienza.


Vedremo ancora ogni sforzo

diventare vano

e appassire come una vecchia foglia.


Non c’è alcun senso

nel mutare l’ordine naturale,

è più saggio cavalcare il cavallo

piuttosto che cercare inultilmente

di portarlo sulle spalle


10.

Sab. 22-03-25 h 09:07


Quale necessità

spinge a scrivere

raccontando il pensiero

in un mondo selezionato

tra bianco, nero

buoni e cattivi

e ossessione

di ricompense e controllo?


Rabbia e futile disprezzo indifferente

con occhi fissi al tornaconto

al guadagno

silenziando con un pulsante

e un farmaco del miracolo

il cuore che ci parla sinceramente.


Cola materia grigia dai muri

come muffe disordinate

a divorare assurde architetture


11.

Merc. 26-03-25 h 08:27


Ponti rigidi

si spezzano sin dalle fondamenta

parole imbullonate a forza d’abitudine


Umido sole di compatimento

sulle mani nodose divorate dai tarli

come mascelle che si nutrono di buffonate

dinanzi al falso mare del Bisogno,

i venti tra i capelli, remoti passati

parole ardite si stracciano

e si bruciano nei braceri

in Olocausto all’Idiozia


12.

Dom. 30-03-25 h 09:35


Giunge il momento

in cui si posa la penna

perché troppo pesante

e faticosa da sostenere


Il Silenzio sostituisce le parole

e ogni giuntura si irrigidisce


Malgrado ciò non ci fermiamo

non plachiamo la furia

affannandoci e distraendoci

con cose futili

che stremano membra cuore e mente.


Piangiamo il grigiore della NOSTRA tomba…


13.

Giov. 03-04-25 h 08:01


Ultime pagine di un albero,

le braccia protese al Cielo

alla ricerca del perfetto tacere


Sole velato d’azzurro a piovere,

poesia che piange inascoltata

i versi soffocati del mare


Giunge la Morte in Primavera

ma nascono occhi buoni

come il remo che avanza sull’acqua


Abbandono

di tormenti illusori

del clamore falso di urla e lancette

ritmi di una vita che ha fatto il suo tempo…


14.

Giov. 10-04-25 h 08:11


A nulla vale

tentare l’essere d’esempio.


Scatena solo Invidia

e rabbioso desiderio di Rivalsa.


D’altronde

da quali pulpiti

giungono i “sermoni”?


Il pulpito si erge in alto

come ogni cosa destinata a stare in basso,

oscena e abietta

la rappresentazione delle sofferenze.


Inclinato sole d’Inverno

affaticato dai troppi condizionali

e dai velocissimi panini di ridefinizioni linguistiche

zuccheri semplici nell’aroma della decomposizione

Morte addizionata con vitamine e minerali

per far “contare” gli anni

alla foto di una lapide…


15.

Dom. 13-04-25 h 08:58


L’importanza evapora

vecchio liquore abbandonato

perché pessimo.


Bruciore alla stomaco

fragore alla lingua

papille che gustano solamente

le nebbie delle lapidi in surgelatore


Non è di alcuna utilità

l’azione di forza del sapore

né la posticcia avvenenza

delle confezioni effimere

come l’impeto del fiammifero


Fiume degli amari fangosi caffè

di paludi e pantani,

che si incagliano nei sordidi passati,

vecchie zampe spezzate

agli orologi caricati con vane speranze

affamati e assetati

assordati e accecati

calati nell’iniquità dei temporali


Piangono gli alberi

soli nella pianura…


16.

Lun. 14-04-25 h 08:32


Dispiacere

vuoto della parola

non c’è molto da aggiungere

nella follia delle menti aberranti,

rumori di ratti nei muri

divorano come cancro

la quiete della serenità del tempo.


17.

Dom. 20-04-25 h 08:30

(queste poche righe di epitaffio vorrei fossero apposte sulla mia lapide, Grazie)


La benevolenza

di una piantina grassa

e due parole buone

ad uno spirito che ha sofferto.


Ogni Benedizione…


18.

Giov. 08-05-25 h 08:18


Nota di volta

questo il punto nodale,

inestimabile nel senza valore

concentrazione a fronte dello stridore

ritmi lenti e cadenzati ma inesorabili

inesorabili come le leggi della Natura,

giusto equilibrio di suono e silenzio

giusto tempo per ascoltare e comprendere


L’insano viene avvelenato dal sano

l’insensatezza è muro crepato

da infestanti come Ragione e Cuore

con tutta la calma dei giusti tempi


Ritrovare le strade dei giusti tempi

rallentare

immergendosi nel Silenzio


Sviluppo dell’Attenzione

rilassamento delle membra


Continuità alla Creazione



19.

Dom. 11-05-25 h 09:01


Tutto quanto accade

è strada di Istante

che genera Presente,

adattamento delle radici

in base al terreno


Albero, uomo rovesciato

dipana le sue ali candide

tra i misteri di Gea,

romanzi di parole insondabili

e corse negli abissi brulicanti

dove vita e morte

festeggiano instancabili

quest’unica realtà


A nulla servono piacere o sofferenza

perché sono solo sogni d’angoscia

brevi e insignificanti

istanti trascorsi

o di là da venire


Radici e rami

si adattano all’Istante



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