CANTI DI OMAUN e DI MATERIE PLASTICHE 2014

-Guido Priano-

CANTI DI OMAUN e di MATERIE PLASTICHE
poesie 2010-2015

ven 29 08 14 h 10:16


Dom. 07 02 10 h 18:26

Si muove il mio tempo,
direzioni nuove di passato
il ticchettio di suggestioni
in sogno una casa
dei colori dei miei soli

Poche manciate di riso
il sabato dei diciassette anni


Domani sarà lunedì...


Lun. 08 02 10 h 08:07


Foglio nero
sul quale poggiano
sottili delicate parole
macchie su vene d'asfalto
chilometri
e strade accidentate

una piantina
sussurra ostinata
accanto ad un vecchio cuore
dalla musica che riscalda.

E' lunedì


il traffico scorre conformista

sorride qualcuno
ma non so chi sia...


Ven. 19 02 10 h 15:53


SENZA LUCE

Voce dolente la Speranza
assorta nell'adorazione dell'Infinito

il piombo grava sull'orizzonte ormai privo di luce
mentre lo sguardo segue lento il presente
ancora
in un angolo nascosto e senza nome



Poche note perdute, lungo il fiume.


Dom. 21 02 10 h 17:09



NON VOLTO


Ricordi si adagiano leggeri
sul muschio di questi ciottoli
nell'umido pungente del bosco

Il lupo incede sulle pianure future
con la fatica di un antico castagno
mutilato dal fulmine

Le colpe
brucianti
chiedono perdono
sepolte come un velenoso tesoro
in terra consacrata.

Silenzio, tormentoso rumore del mio Nulla

La lama dolce di un taglialegna
incide l'umore maligno
ascoltando il canto dei gesti antichi
di pietra e fango


Poso il cuore nel presente...




Dom. 21 02 10 h 18:09


GRAFFITO CON VOLTO

Sfondo bianco
assordante fredda luce
traccia suoni di respiro

Un albero di madreperla
dilata le sue pupille notturne

Bianco e nero di bellissime foto
che nuotano nello stagno
e affondano in me


Il mio volto piange sereno d'amore...



Mart. 23 02 10 intorno alle sei del mattino
 
SENTIMENTO




Nuvolosità su una città irreale.
Nessun vento sul grigiore.
Un gabbiano si posa su una gru.
Sembra osservare il porto poco distante.
Arriva una nave.
Porta un carico di pioggia
macchiata dell'inchiostro delle automobili.

Emerge la luce dal mare:
un ragazzo piange di commozione.


Una sua lacrima è caduta in acqua...



IL LUPO CADAVERE
(da Lun 22 02 10 a Angoscia)

lun 22 02 10

Nel mio passato ci sono stati errori, alcuni dei quali molto gravi.
Vorrei poterli cancellare, ma ormai hanno provocato delle conseguenze negative.

Ho sofferto molto per questi errori.
Era giusto che soffrissi.
Gli errori devono essere pagati.

Continuo a chiedermi cosa possa io contro l'errore.

Posso prima di tutto non volerlo ripetere.
Posso inoltre creare qualcosa di buono da ciò che ho vissuto.
La mia esperienza potrà avere un senso se causerà conseguenze positive.

Questo spazio è una parte di me aperta ad un mondo composto da sensazioni e colori pensati per non procurare ferite.

Vorrei anzi cercare di far provare pace, sollievo, soprattutto a chi ha sofferto per causa mia. Nel silenzio del mio anonimato, diventare uno specie di spirito, di trasfigurazione.

Lo spirito di un lupo che non è più...


Non desidero possedere un volto né un nome. Non sarebbe giusto. Desidero essere solo una voce che sussurra suoni appena percettibili...



mart 23 02 10

DEL LUPO

Mi trovo in questo caldo e sicuro rifugio. Le radici di un saggio olmo sovrastano il soffitto. Ritmi minimali ma allegri di insetti che danzano frenetici sul terreno umido. Dall'esterno proviene il canto di una donna dalla voce sottile ed esile. Il vento mi soffia un saluto appena accennato. Poco lontano il mare.
Esco.
Albeggia. Il cielo è percorso da nubi. Mi dirigo verso la spiaggia. Scorgo in distanza una vecchia casa bianca. Da una finestra fuoriesce della luce. Un pescatore sta calzando gli stivali. Tra poco prenderà il mare.
Mi allontano, non voglio essere visto. Nel bosco. Il sole inizia a penetrare tra le fronde.

Mi sveglio nella tana.
Riapro gli occhi. Qualcuno mi ha salutato. E' un pescatore...
DEL PESCATORE

La mia barba ispida. I capelli lunghi, bianchi, a ricci come quelli di Ulisse. Gli occhi ardenti del sole siciliano. L'inflessione della mia voce vicina alle urla ormai lontane delle tonnare. Le rughe del mio volto si illuminano tra gli alberi di limoni.

Le agavi si protendono verso lo spirito azzurro della felicità...

merc 24 02 10

UN SORRISO

Autentico, non frammentato dal fragore del traffico urbano. Vola il silenzio in me. Percorre ogni gola dei miei monti e trova riposo sulle fronde dell' olmo. Lo spirito del Lupo dimora in questi luoghi incantati.

Un altro sorriso lentamente fiorisce... e altri giungeranno sotto forma di minuscoli cristalli di poesia nati dal muschio e dalla carta ingiallita di vecchie lettere d'amore...

Questa è la vita che desidero.

Un sorriso che sboccia lentamente dopo essere stato deposto sulla tomba del lupo...

HESSE

Ascolto il sonoro delle immagini di sogni mai realizzati e aumenta il desiderio di sognare allontanandomi dalla terra ferma per raggiungere l'isola in fondo agli iris della mia fanciullezza...


SENTIMENTO

Nuvolosità su una città irreale. Nessun vento sul grigiore. Un gabbiano si posa su una gru. Sembra osservare il porto poco distante. Arriva una nave. Porta un carico di pioggia macchiata dell'inchiostro delle automobili. Emerge la luce dal mare. Un ragazzo piange di commozione. Una sua lacrima è caduta in acqua...


ANGOSCIA

Ti prego non provare angoscia Regina di Luce Nera, lascia che il vento agiti dolcemente i tuoi ricci creando una delicata pioggia di lucenti perle azzurre.




Lun. 19 04 10 h 21:23
A Maria Leonardo con tanto affetto




PER MARIA



Dolcezza di fiabe

Suoni che mi abbracciano da sempre
caldi delle parole di una madre

Ora il fruscio di una puntina
un disco è terminato...


polvere soffiata via dal vento...

Dom. 04 12 11 h 07:35




CANTO



Poesia
dimenticata
nelle tasche interne
della mia voce ferita
e privata dello sguardo.

Rinasce
un abbraccio di suoni
e di farfalle
dal silenzio che mi porto addosso
malgrado tutto.


Sono vivo ancora.

Tanti fiori nel giardino degli Iris
di Seikilos

Dorme sul bagnasciuga
lontano
il figlio della ragazza
dai capelli di lino


Un gallo canta e campane domenicali...




Merc. 13 06 12 h 05:12


DA FIGLIO A PADRE


Di fronte alla Morte
le parole perdono ogni suono
trasfigurandosi in grigio rumore...
nulla sarà più come prima.

Silenzio senza più labbra
è tracciato su un foglio
da un artista di strada.

Attendiamo mano nella mano
con lo sguardo colmo di ricordi
che sgorgano lacrime.

Posso solo dirti che ti amo...



Dom. 31 03 13 h 08:26


Trascorse
molte foglie
di carta lacerata
e bruciata come anni.

Gli occhi di un giovane
conficcati nel cranio
di un vecchio camuso
per derubarlo di ogni futuro.

Piego la lettera,
la imbusto insieme ai miei capelli
e al mio cuore strappato

e la spedisco
all'Inferno delle mie radici...

174517
Un sopravvissuto



Dom 21 07 13 h 06:21am
da La casa inglese, Vara Superiore


Un silenzio d'Amore
è linfa che riprende a scorrere
nell'albero delle mani

Il frutto dell'albero
un cuore che batte


Canto ed Incanto di foglie...



Merc. 31 07 13 h 16:24
SPLEEN

Consumiamo
scavando nel fango
con la Timida Ala,
Speranza che freme impaziente
di raggiungere
il cuore solitario nel petto,
malato e tormentato
dai rumori sinistri dei ganci da macellaio

Un ritmo irregolare, difficile da ripetere,
un calore opprimente senza il sollievo del sudore,

Piange il dolore
sanguinosa compassione
febbrile come gli ultimi istanti
come gli ultimi respiri
il gemito ultimo, estremo

L'Amore si diffonde negli abissi
inutilmente ha vissuto?
Sempre solo tormento, corsa, attesa senza sosta,
senza pace, senza tempo per il cibo,
senza fonti da cui dissetarsi,
contemplando il miraggio terribile
della serenità lontana
delle sabbie del tempo che aleggiano
tra le pareti affrescate del Faraone
dell'orrore che incide il pallore
su poveri corpi assetati
inermi
in una sterminata distesa di sale
di occhi e scarabei...

Improvvisa la pioggia!

L'Amore si smarrisce
volatile come la polvere magica delle farfalle

Tante mosche annegano sole
tra quattro pareti silenziose di folla.

Abbiamo amato per tutta la nostra vita
teneramente, con tutti noi stessi...


Omega





MATERIE PLASTICHE
Giov. 14 08 14 h 16:12
vicino a casa di Cesare Pavese

Ven. 15 08 14 h 15:58
Ieri a S. Stefano Belbo
Versi
mai scritti
attraversando strade mai percorse
sognando musiche in partitura
mai tracciate su carta

E occhi segnati
da una Morte che mai arriva
ma che da sempre è.

Stracci grondano
spargendo parole di dolore
sul Candore
sull'Amore
sul Livore
dissolvendo un'esistenza
che smarrisce foglie scarlatte
dietro di sé

Incisioni sul terreno
praticate da immobili lacrime
e gocce nel bicchiere di un anziano
sanguinano minuti
gli ultimi minuti
minuti motivi a fil di voce

Ed ecco ancora
l'ennesimo foglio bianco
il pianto in gola
presente di futuro ricordato

Non più desideri
che sbocciano ingenui come bimbi
la Speranza ha perso il conto
o non conta più nulla
condannata ad un ergastolo muto

Nulla resta,
forse un poco di caffè troppo zuccherato
la nostalgia sorridente del sole delle cinque
lo spasmodico desiderio di un abbraccio
il solo
semplice
desiderio
della vita

Carezzo questi fogli delicatamente...

Abbi cura di Te



Sab. 16 08 14 h 08: 08


Sabbie
che dominano i miei sospiri
seppellendo ogni voce
ogni verde sguardo

In una vecchia scatola
si abbandonano sfiniti
fili elettrici grigi
simili a vasi sanguigni strappati
di una declinante prosciugata società
ricca ormai soltanto
di compulsive ripetizioni
registrate, fotografate, sorrise
perfino filmate in lacrime
dietro pagamento di trenta denari
e poche pillole colorate.

Osservo l'arrivo della pioggia
e gli olivi dalle foglie rovesciate
nodose articolazioni doloranti
nelle tempeste del papavero

Trentatré anni precipitano morenti
come rondini amare...




Dom. 17 08 14 h 10:42

Non più Musica
composta sul corpo preso a calci
di un antico pupazzo
cucito con Odio
inzuppando pochi miseri stracci avanzati
nel sangue cattivo
e nell'olio che macchia di fatica
il cascame da officina

e ancora
il chiarore nebbioso
proveniente da questa terra indegna
capace solo di umiliare ed allontanare
i suoi figli della serva,
parole in pillole compiacenti
che sfrigolano cuocendo a fuoco lento
generazioni di cervelli
in fuga da sé stessi

Un antico pupazzo violentato
dalle polveri di un'attesa infinita
affamato di un cibo trasformato in veleno
col quale concimano moltitudini di vermi lignei

Pasticcio di cuore adulterato
in offerta speciale sconto alla cassa...


Lun. 18 08 14 h 08:41


Le parole
scavano nella sabbia
come venti di pietra inconsapevole
orrori sulle mani e sul volto

Tagli
sulla copertina di un libro
sanguinano inutili note al margine

Osservo
uomini che marciscono
invenduti nella cassette
amati solo da mosche e vespe
in attesa che cupi vermi dai lunghi capelli
li riportino a miglior vita
e rumore di allegre mandibole di cani
e i loro occhi struggenti
capaci di commuovere perfino la Morte

Non c'è nulla che io possa fare
se non cantare nell'oscurità di un telefono
piccole melodie inascoltate.

Non più scatti alla risposta...


Mart. 19 08 14 h 10:39



Volete cucire
stomaci di capretto
che assumano il vostro latte
pesanti triangoli taglienti
e moltitudini di molecole

Bicchieri d'acqua
per mandare giù a forza
la coatta dolcezza
di dogmi minacciosi

Scolpite rudemente
con severi martelli
volti geometrici dotati di idee blindate
inattaccabili arse bocche colme di sabbia di clessidra
palpebre incollate
orecchi feriti dai lamenti
e capelli programmati a cadere
sotto i colpi di questa guerra.

Voglio vivere
lontano dalla sofferenza
di un assegno staccato
e da grappoli d'uva ridipinta
calpestati sull'autostrada

Esistete producendo
desideri di acciaio pressofuso
orme innaturali e sibilanti
dita che si rompono con disinvoltura
per impedire il suono del cuore
garantendo spirituali operazioni di marketing

Amore fotocopiato
riprodotto fedelmente in serie
monumentali fabbriche di cervelli svitati
che al volante investono in borsa pallidi animali


Quando avrà termine?


Merc. 20 08 14 h 17:46

Gambe che digrignano chilometri
spaventate da sfondamenti di timpani
sussultando new wave
e colore giallo gettato su tela nera
nessun freno inibitore
solo poche frizioni ai capelli
e il volante s'illumina di sangue su vetro
una povera tranquilla chitarra
sventrata dell'anima
le corde pendono come brandelli
i ritmi sono serrati
come slogan di cortei
la veglia insulta pesantemente il sonno
affogando sigarette nell'alcol
il disordine cresce con la barba
i muri avevano orecchie
ora sono solamente
indifferente cemento armato della dimora di Marte
e jeans che si strappano
squarciando insanabilmente questo cielo da cartolina.


Giov. 21 08 14 h 08:19


Sorrisi che danzano nell'aria
sprecati nelle inutili alchimie tristi
delle particelle di tempo
piovuto nelle nostre mani
o respirato ed espirato tossendolo via

Sghembe monodie seriali
tipiche del dormiveglia
trasportano dal sogno alla realtà
come la fitta sveglia mattutina
un crollo di mattoni crudi
che cicatrizza la città
arginando fiumi di folla delle stazioni

Si sciolgono le parole
in saluti rantolati col capo
mentre fogli di excel
ricordano degli zoo di tacchi a spillo
codici fiscali con le calze
tessere sanitarie con il rossetto
numeri di matricola ben pettinati.

Folle,
perchè vorresti “curare” la poesia?
Anche Tu dipingi le mutande agli angeli?



Dom. 24 08 14 h 14:32



Inesorabile lentezza di dolore ormai trascorso
crollano i cardini delle persiane
della mia casa d'Amore d'un tempo
farfalle danzano ancora
malgrado tutto
deridendo serene
i sorrisi di teschio
e i colori che tutto hanno di umano.

Parole si sciolgono
ed evaporano
in lontane polveri domenicali...

provo molto dolore,
quando avrà fine?


Mart. 26 08 14 h 06:30



Alberi di fogli di carta rubati
sui quali sono scritte ovvietà
scarabocchiando malamente a penna al telefono
la vita.

Frutteti di marmo
coperti di graffiti a pennarello
stupidi appunti delle persone importanti
che rompono le loro dentiere assurdamente.


Mart. 02 09 14 h 13:11


Perchè
sorride estranea e muta
quella petroliera inchiodata sul mare?

Il sole, inutile,
percorre come un tedesco in gita
le creuze che salgono
derise abilmente dai cani
raggiungendo un verde vilipeso
dissanguato dai rifiuti
devastato da questo perenne presente
e dalla retorica di una macchina bruciata.

I miei passi lenti
incontrano la tomba di Fabrizio De Andrè
si scorge la chitarra coperta di scritte a pennarello
e l'umidità dell'entroterra
tanto vicino alle lapidi di antichi militari.

Piango
incerto della mia vita
ammirando al contempo
l'arrivo di Settembre...


Ven. 05 09 14 h 08:54

ALLA MIA AMATA MICIA VIOLETTA

Grazie
della Tua compagnia dai dolci sguardi
mentre mi vegli quando dormo
curandomi con il calore morbido del Tuo mantello

Sono riconoscente
al saluto quotidiano
che mi rivolgi
e ai sonori sorrisi
che Ti sono tipici

Mi commuovi
col Tuo giocare geniale
di battute e trovate irresistibili
che riescono sempre a restituirmi
anni di vita Felice
in pochi magici istanti

Ti osservo
che ascolti assorta
un latrato lontano
aspettando che io abbia terminato di scrivere
per poi invitarmi a sederti accanto
mentre cerchi di agguantare una nuvola di passaggio

Quanto è difficile
comprendere l'arcano linguaggio
che danzi con le orecchie,
ad occhi socchiusi,
miagolando senza emettere suono

Ascolto
la Tua preghiera
e il Tempo abbassa la voce
per non disturbarti...



Sab. 06 09 14
 intorno alle 4:30 del mattino

IN MORTE DI GATTO CAGLIOSTRO

Povero Amico mio,
mi avevi scelto, angelo nero,
semplicemente,
balzandomi possente sulle spalle
ed esultando all'arrivo a casa
pugile felino d'altri tempi!

Dai Tuoi occhi buoni
sgorgava lo sguardo tenero
del prete di campagna
che mi donò un bicchiere di vino
e il sapore
del caffè di mia nonna
nelle tazze verdi
e i suoni di campanacci delle mucche
che affollano questo rarefatto cotone di vecchi gioielli di soffitta

Sono ancora qui accanto a me
il sorriso rauco del Tuo miagolare
e i chilometri che facevamo insieme
mentre parlavo al telefono

Una foto mentre cacci una falena...

Profonda Gratitudine per Te

Il rumore vuoto
del frigorifero
nella desolazione
di questa notte

Una maglia acciambellata sulla poltrona
vorrei tanto fossi ancora Tu

Ma questo Dolore
lo prova solo chi è stato amato

Gratitudine profonda,


Per Te.

Semplicemente.
 

Ven. 26 09 14
h 6:42

Essere umano
ho terminato le mie parole per Te
bevo la cicuta che mi hai preparato con tanto Amore,
con tanto Amore per Te.

Osservi compiaciuto
il freddo che progressivamente
strappa via tutti i giorni del calendario,
i libri e i vestiti di un morto
donati o ammassati malamente
accanto ad un cassonetto,
le carte con i suoi scritti
riciclate, ricondizionate ad uso fiscale
o al massimo perché diventino
il “pezzo di carta” di un funzionario idiota
che lo porterà al guinzaglio distrattamente
solo perché fa curriculum.

Essere umano
dalle atrocità alterate
muscolo cardiaco dotato di scadenziario
compassione ad orologeria
ascolti solo su appuntamento
il battito di un cuore.

“Vuole la fattura?”

Mart. 30 09 14
h 7:28


Salmone
risali una vita che come unico perché
ha forse l'esistere

Picasso arancione sul muro
capillari in fumo di alimenti bruciati
calorie consumate velocemente nei bar
e facili slogan divorati
mal digeriti
vomitati compulsivamente
sprecando carta igienica
alla inutile ricerca
della nostalgica nuvolosità di un tempo.

Scorrono veloci
righe mal lette
e non capite
dissolte nelle menzogne
di una pistola di grosso calibro

fumano larve,
gettando feti dilaniati,
cadaveri che attendono ancora
pazientemente
il loro turno
e il loro perché.


Merc. 22 10 14
h 8:15

Ancora dolore invecchiato
e lisciva sorseggiata
per provare a lavare via le ferite
digerendo stancamente ovvietà
e onde sul bagnasciuga
che sono riso gettato in una chiesa
turbata dal bianco e nero delle fotografie

Odio mordace si divora avidamente
come carne macinata da poco prezzo
nascosto in ripari di fortuna
ottenuti inchiodando malamente pessimi versi
recuperati da stupide cravatte
macchiate e gettate via

Castelli di carte
agghiacciante morire
di sillabe impalpabili
disciolte nel respiro del silenzio.


Merc. 25 02 15 h 15:50


Vorrei allontanarmi
cancellando ogni violenza
dai miei abiti di carta

un piatto di riso
insaporito con poche note

e un vino nero
non adulterato dal nulla

Ritirarmi nel dondolìo placido
delle radici antiche
mentre nevica sul palmo della mia mano

Non ha termine il mio incanto doloroso
umiliato da questo sole dolcissimo

come anche la mia vita senza patria
priva di strade e di mete

prosciugata di ogni riposo

resa immobile e deforme
dal tenero scorrere delle fonti
e dalle sottolineature a matita

invecchiata sorseggiando caffelatte
osservando inerme l'addio di un altro incantevole giorno...

nero di due giovani sposi
profumo accogliente di caffè appena macinato
dipinto in una lacrima di tenerezza

Rami bagnati di rugiada e sole
mi sussurrano il loro abbraccio

Ho poche parole
che mi ha donato il vento delle colline della mia infanzia
le ultime rimaste
custodite con ogni cura
perché rimangano libere.

Serenità di un respiro lontano...


Mart. 24 03 15 h 10:01



Il dolore
interrompe il fluire del respiro
con pessime parole livide

Il tichettìo di un silenzio sfigurato
ritrae severa fissità

rintocchi stanchi di campane
coincidono con i martelli del Golgota
il cielo è vermiglio di urla straziate
cantano gelidamente gli ultimi secondi
fradici dell'odore nero della paura

Nessun essere umano
una Morte infinita


Rumore bianco...

Lun. 27 04 15 h 07:53
PATERNITà


Penso a Te
bambina mia.

Le manine dalla culla
stringono il mio pollice

I Tuoi occhi
stupiti della nascita

Una lacrima di pioggia
esplode felice
su un geranio,
e chiede perdono il cielo
per il suo grigiore.

Le preghiere di un micio santo
accanto a Te

Il Tuo primo sorriso


Rumore bianco

Merc. 06 05 15 h 07:50





Grigiore umido
le ossa provate
cercano il sorriso delle margherite

Si rompono lontane
vecchie bottiglie stanche
degradate dell'etichetta

L'arroganza muta
di una moto che parcheggia

Il mio sole spiove
in pozzanghere di tempo
che pallide si dissanguano


Rumore bianco

Giov. 28 05 15 h 09:28





Le guerre quando hanno termine
lasciano solo ceneri d'amore.

La sconfitta è guerra...

è dolore e silenzio
nelle valli senza più alcun eco
bandiere lacere nel presente
e tante croci ordinate nel futuro.

Come un soldato
corro e marcio
perchè non fa pensare
nè lascia tempo per piangere.

Ma da dove proviene
questa certezza?

Fermarmi non può significare
anche e soprattutto
piantare l'Amore
affinché ripopoli le valli senza eco?

Non voglio più dare ascolto al mio dolore
ma osservare un germoglio neonato...

Ven. 29 05 15 h 11:45



E' dolore che se ne va
sciogliendosi a donare vigore alla terra
nel silenzio di valli lontane
del mio sguardo bambino

Ven 05 06 15 h 11:42

La croce diventa
umanità che abbraccia umanità
legno dal calore che ristora

Merc. 10 06 15 h 07:43



Rondini percorrono instancabili
i miei occhi

lo stonato buonumore
di dentature artificiali che proferiscono campane

armoniche tra i cespugli di timo selvatico
e spontaneità del batticuore di malinconici gattini

una tazza affrescata da bagliori di caffelatte
vermiglia come punture di insetti fiscali
scaricati dalla compagna di una vita

tutte le ore dormite dall'Umanità
riunite come pecore inconscie da cani con barba
raccolgono dolcemente il silenzio
in attesa ai semafori piovosi

molte mani sporche
tentano di vendere l'invendibile

Dom. 14 06 15 h 08:52



Se Tu vuoi essermi Fratello
non Ti dirò mai NO.

Dirò sempre NO invece
al Dolore che vorrai gettarmi sulle spalle
alle Fatiche e ai Silenzi della Tua presunta Superiorità
ai sorrisi falsi e corrotti delle Tue cravatte
ai Tuoi decreti di Morte compilati in triplice copia

Non affannarTi a spiegarmi
con le Tue titolate parole unte di grasso
le “complesse” ragioni del Tuo Odio
e della necessità politica e religiosa
di queste colline di morti

Risparmiami i Tuoi saggi libri
sofisticati come il costoso cibo che mi avvelena
(per necessità produttiva)
e le Tue ben remunerate conferenze
di parole vuote come cuori e stomaci

Dirò NO sempre
ai Tuoi Dèi che parlano d'Amore
al di sopra dell'Amore.

Lun. 15 06 15 h 07:55



Perdi la stima di te stesso
come un vecchio albero in attesa dell'Inverno

E' povero e solo l'Inferno
InferMo di arti e mestieri

Osservi morire un minuto
soffocato sotto ad un bicchiere mezzo pieno
e mezzo vuoto

Attendi il favore di sopravvivere
precariamente come il rantolo dei paesi

Ratti accecati da Baroni dell'acciaio
sputano nel piatto dove mangiano

Inni di gloria editoriali
a mostri senza più dentatura


Il temporale e una nascita

Merc. 18 06 15 h 13:49


Nei giovani
sgualciti dal sonno sprecato
la poesia stanca
di chi ha cantato
del sogno di vivere

Non rimane tempo
nella bocca arsa
dalla sabbia delle clessidre


Poca musica in questa notte

Dom. 21 06 15 h 08:41


Ci sospinge
in questa notte di fango
la melma dorata dalle risate finte

Il pettine
sintetico sorride benevolo
al cospetto dei sassi
e salutando si fa da parte

La Solitudine è sorella
della difficoltà
e non hanno una casa
né conoscono il risposo dell'Amore

Merc. 01 07 15 h 07:52


Due cucchiaini
di zucchero di canna
per tentare un po' di dolcezza
tra pallide lenzuola notturne
ormai prive di ogni ricordo

Rondini deridono la stanchezza
e il cupo dolore che giunge
come le nubi della Francia
trascinando con sé castelli in rovina
nei quali si smarrisce la vita
ogni musica, ogni parola
provando emozioni che non esistono più


Il vento fa sbattere gli infissi...


Come può sorridere
un'anima segnata dalle piaghe
e dalle formiche?

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