TERRA DI SUPERBIA 2015

- Guido Priano -




TERRA DI  Superbia
poesie

Mart. 28 07 15 h 07:37


http://creativecommons.org/licenses/by-nc-nd/4.0/deed.it





Con tutto il disprezzo, alla decadenza della terra che mi è stata matrigna...






1.

Mart. 28 07 15 h 07:42



Voci senza scopo
prive di identità
provengono dalle strade sottostanti

Rumori sempre uguali
fastidiosi
come immobili menti
colme all'inverosimile
unicamente di sé stesse

Nessuna ragione al vento
alla pioggia diagonale
battente
alle “gelosie” maligne
che studiano, gratuite, il vicinato
al sorriso che viene fatto sparire
nascondendone il cadavere
in uffici dal nome idiota

Discorsi liquorosi al condizionale
venduti al chilo
cadono da molto in alto
compiono tortuosi itinerari
per arrivare all'abuso edilizio senza condizionale

I Titoli
sono utili solo ad insultare l'intelligenza
mentre il mare “mugugna” ingrato
arrestato dalle colline di cemento
e torturato da un sole dialettale
minaccioso e polemico
invidioso e capace solo di volgere lo sguardo
alla valuta pregiata.

2.

Mart. 28 07 15 h 08:34

Moto feroci
corrono senza presente
ma con il destino segnato
immutabile, limitato
murato.

Una bestemmia
aggredisce una birra
perché ha perso ogni cosa alle slot

Muri cupi d'ombra
come matrimoni
la domenica pomeriggio

Fiumi di stupefacenti
vene che esondano
lungo le fronti accigliate
dei vicoli fatiscenti

Muffe sulle schiene bruciate
e un anziano dalla voce stentorea
accenna un urlo tremante per anni

Stupide ricchezze
avvolte nel cellophane
decadono ignoranti
masticando a bocca spalancata
le loro brioches.


Un povero diavolo ubriaco
vomita…

3.

Sab. 15 08 15 h 06:47

Squallore salmastro
nelle narici

Vento trasversale
come vendette

La Superbia non dimentica mai
ciò che ha inteso male:
tutta d'un pezzo priva di udito
scaglia ferocia e dispettoso rancore
sul candore di un pensiero

Convenienze e piani di rientro
ad ogni costo per altri
a costo zero per sé

Ulivi spietati
sfigurati da nodosità simili a tumori
nel grigiore di un verde militare
mungono vacche avare gravide
coniugate con arte ad ottimi partiti.

La Superbia è matrigna dei ricordi:
dimenticando di non essere sola
abbandona i propri figli in vasi di vetro
e ride mentre li osserva soffocare


Il volto sconfitto
piange la vita…

4.

Dom. 16 08 15 h 06:07

Le spalle alla finestra?

No.

Le spalle al muro.

Anche il Demiurgo
è ormai senza occupazione stabile
Platone, il suo pallido domestico
cucina e serve all'occhio malvagio
pasta al pesto molto scotta
basilico svenduto e olio adulterato.

Rex Mundi
mangia ungendosi le labbra
divino artigiano dalla tuta blu macchiata.

Piove pigramente
pessimo formaggio Parmigiano
il conto è salato.

Per placare ogni sete bruciante:
acqua della mola
o infuso di cicuta.

5.

Dom. 16 08 15 h 16:23

Sensazioni dell'infanzia
di quando le cose
possedevano la logica dei cespugli di fiori rosa
e la terra era un mondo ricco e piccolo

Parole generose davano i loro frutti
il miele sereno impreziosiva il palato
e semplici scampanii di mucche lontane,
i rintocchi solitari delle ore
profumo del sole nell'aria,
la gentilezza dei volti del lavoro
il sapore del pane
e i disegni dell'olio della focaccia sulla carta

Epoca di pagine fresche di vento
quando i cieli commuovevano le navi greche
il dialetto settembrino del nonno nella vigna
il mosto di uva fragola
tanti gattini ancora malfermi sulle zampette

Un mare scolpiva storie di Calvino
sui sassi
davanti a platee di agavi e cicale
e sale grosso sulle acciughe


Il treno fischiava prima del temporale…

6.

Lun. 24 08 15 h 09:15

Albero dell'inverno
ti allontani
perdendo le tue radici

Non sentirai mai più
voci antiche di sorrisi
e il vivere ti accecherà
di fronte alle gole nebbiose di un tempo

Prigioniero ormai
in una caverna senza vento
umida e malsana come la Speranza
penserai al raggio di sole del pomeriggio
che giocava tra i tuoi rami

Terra saccheggiata del futuro
dalle passate generazioni
pingui oltre il tollerabile
capaci solo di insegnare l'ignoranza
e la stupida nenia delle carte bollate

Giovani nel deserto
ubriachi e drogati di disperazione
si uccidono su facebook.

Vi piace?

7.

Mart. 25 08 15 h 07:46

Pochi stracci tremanti
campane arroganti dalle scarpe sporche
prepuzi impomatati sorseggiano caffè
scientifici e fantascientifici rosso e blu cerchiati
la colazione dei campioni

Musiche rigorosamente senza scopo
fuggono disturbanti dalle auto
meglio non parlare al conducente
non capirebbe nulla
volumi alcolici intollerabili

Polveri sottili, grigie
su questo umido presepe Platonico
battuto dal mare e dal vento

Sacchetti di plastica fuorilegge
sulla testa delle statue
che soffocano mute di macaja
mentre crolla casa Paganini

Rumore di scooter
che investiranno qualcuno
sulle strisce di un fumetto tragico

Muschio sul cuore
ormai impallidito dalla vergogna…

8.

Mart. 25 08 15 h 09:52

Nonna,
tento di scrivere di Te
ma le lacrime si asciugano sulla carta
o si perdono in questo mare severo

Odore di legna e vino rosso
e della salsa a seccare al sole

I Tuoi  capelli lunghissimi
sciolti, abbandonati sul letto di morte
il respiro timido come una luce in una valle notturna
un lenzuolo candido che Ti lascia libere le spalle

La lenta certezza della natura che cresce
il calore vitale delle uova
e i sentieri che incidono con fatica
spietate colline erbose su cielo plumbeo

Nel Tuo sguardo turchino
le mie parole che cercano le Tue


Il mio tempo non ha più Terra…


Ho tanto freddo.

9.

Giov.  03 09 15 h 06:24


Casa
con occhi di bosco

Faggi
e foto di marmo
altari feriti dai fiori finti
e immensi specchi del passato

Dolori e crepe
giungono da lontano
come quando le campane insultano la vita
e il tanto amato buon senso comune
taglia corto.


10.

Dom. 06 09 15 h 08:28

Insonne passato remoto
che affolla malato
ogni zolla di queste terre incolte

Malinconico canto delle scarne vigne
ormai invase dalla sterpaglia
e dal rumore dell'autostrada

Il sole obliquo sembra tentare di consolare
i poveri muri di una coppia di contadini
deformati dalle inutili piogge
l'edera veste la madonnina di un'edicola d'angolo

La porta d'ingresso sventrata
sanguina fantasmi e l'odore della stufa,
un gatto sul tavolo marcito
attende paziente qualche boccone ghiotto
e una carezza.


11.

Lun. 07 09 15 h 07:19
Espressioni scolpite nella roccia
sudano erica e vento
piangendo miele avvelenato dall'acqua di mare

Rifiuti bevono vino spazzatura
sdraiati tra le auto
cantando di alberi uccisi dal gelo
accatastati in attesa della cremazione

Dentiere che cadono come foglie la sera,
prima di coriscarsi l'ennesima Superbia della medicina
cure palliative ai capelli bianchi
e alla cattiva coscienza della Morte

Verrà la Morte e avrà i tuoi occhi?

I miei occhi la scorgono invece,
nel tempo vuoto che si dilata
nella smorfia di un sorriso che si trasforma in sofferenza
nelle colline senza più sole

l'antico gioco di un bimbo
abbandonato nella neve

Molte verità e molti pretesti
in un pezzo di legno nel mare...


12.

Giov. 10 09 15 h 07:16

Muto mare increspato
di tetti d'ardesia
che s'infrangono come la caccia del falco

Uomini in bianco e nero
corrono al lavoro indossando camicie a scacchi
con gli occhi stanchi della guerra
e il profumo del sugo nelle narici

Esportazioni senza filtro
dal pacchetto verde speranza
veliero nero verso l'oggi

Vermentino
piazzetta della chiesina di Polanesi
limoni e bouganville
gerani invidiosi dalle articolazioni di vecchio

Versi ammuffiti
masticati furtivamente dal salino
e dalle dolorose piogge autunnali

Ogni sogno è andato in fumo
e si scorge lontano
un provinciale con gli occhiali
valigia di cartone
e un pane di Superbia sottobraccio...


13.
Lun. 28 09 15 h 08:14

Che cosa resta di noi?
La Solitudine.

Siamo un numero cancellato dalla rubrica
una foto nella memoria spolverata raramente
piccoli egoismi e conti della spesa
ansie da pagare risparmiando anni preziosi
e ingenui progetti
spazzati via da un orario qualsiasi.

Chiudiamo gli occhi
spaventati da ciò che pensiamo di scorgere
muti alle parole
rispondiamo feroci come motori inutili
aumentando la velocità per asciugare le lacrime.

Vorremmo scrivere di Musica
ma l'inchiostro si trasforma in Rumore
nauseante e privo di forma.

Passiamo la vita
costretti in noi stessi.

Che cosa resta della Poesia?
La Solitudine.


14.
Mart. 29 09 15 h 08:19

Accumuliamo carta e sogni
piegandoli e riponendoli con cura
perché potrebbero servire

Ora si stanno decomponendo
in un mare acquitrinoso di polveri sottili
osservando da un abbaino
il sole


15.
Merc. 30 09 15 h 08:14
A Danilo Leonardini
con Amicizia
Angelo privo di ali
le stanche magre spalle
cercano sollievo al sole

Il Tuo sorriso immenso
e pochi passi che fumano parole
gettate via come sigarette finite

Dove stai andando?

Azzurro di antiche case contadine sul mare
nel Tuo sguardo che non pone quesiti

Una coppia di tortore
balla sui fili della luce


16.
Dom. 04 10 15 h 09:34

Morte,
con Amore
narri le nostre storie più care
e fai rinascere il ricordo
mentre i nostri corpi vibrano nelle sofferenze

Osservi con compassione
la furia impotente dei faraglioni
e balli per loro
tra gli ulivi delle complesse colline

Pareti diventate mondo
silenzio buono nella penombra delicata
sussurri di rami
sensazioni di erba falciata
e di terra e radici
il profumo incantevole delle Tue vesti

Nel Tuo abbraccio dolce
le sabbie del mare
e il segreto del concepimento


17.
Lun. 05 10 15 h 06:50

Come è dolce
imparare a comprendere
il giungere del giorno e della notte
e l'odore languido della vecchia carta da lettere
con le sue sfumature di silenzio ingiallito


Nuovi inizi di ricordi dolorosi


Arriva un treno indifferente
salgono pendolari severi
Inferno polveroso di borse
e parole umide di noia


Perdere il treno è la vita.


18.
Giov. 15 10 15 h 08:18

A Voi
che calcolate solo cose certificate
e che per ogni domanda avete una risposta
possedete solo il silenzio sprezzante,
il sorriso ben modulato,
la superficialità che rinchiude
in bieche stanza di follia
che piange al trillo della sveglia
come al capezzale di quando sarete moribondi
e avrete guadagnato della Vostra vita
unicamente qualcuno che Vi piange


19.
Ven. 16 10 15 h 04:58

Come è triste
donare parole con cuore
ed essere costretti a pagare avanzi di numeri
mentre il cuore viene pesato.

La Vita sarebbe quindi
solo calcolo?

Una persona avrebbe valore
solo se conveniente da calcolare?

Quale peso non sarebbe sconveniente
per i cosiddetti pilastri della Società?

Cuor leggero
Anima pesante
Minima utilità
ma molti benefit, emolumenti
e macelleria sociale.

Quale profondo e umano dolore
prova la voce non compresa
che si allontana
chiudendo un libro privo di valore.

Questa non è Poesia
è selezione del Personale.


20.
Lun. 19 10 15 h 08:16
Parole lievi
sussurrate come un bacio
nello sguardo che abbraccia morbidi ricordi
durante le tenebre del risposo

Versi di sole invernale
impallidito sulle creuze

Minuscoli fiori iridescenti
esplodono di dolcezza


21.
Lun. 19 10 15 h 09:51

Trasformiamo il nostro presente
pensando e vivendo il passato


Stiamo diventando passato


22.
Lun. 19 10 15 h 10:10
Non hai da dire che di Te
niente altro esiste all'infuori di Te.

Non Ti verrai a noia?

Monologo e dialogo.



Rido di me e di Te.




24.
Lun. 02 11 15 h 11:53


Immagini di pensieri ricordati
parole smarrite nell'erba troppo alta
un violino che prega a Staglieno
insieme a Franck.

Rinnego queste radici
evitando finte candele nel buio

Le ghiaie dei vialetti bestemmiano
scroscianti di pioggia



26.
Ven. 20 11 15 h 10:07


Corriamo per tutta la vita
non potendo amare
e vivere
ciò che ogni essere dovrebbe.

Perchè l'uomo
condanna la propria esistenza
a ricevere
un codice a barre
e una data di scadenza?


Quale triste miseria...

27.
Ven. 20 11 15 h 17:45


Strana amara dolcezza
di finestre illuminate
nella notte del tardo pomeriggio

La gente rientra stanca
sbattendo la porta in faccia al vento
e avendo già negli occhi
il fumo della minestra

Un ricordo vola alto e lontano
attraverso i vetri appannati
fuggendo via come la vita


29.
Merc. 16 12 15 h 07:50


Grigiore umido
e macabra stanchezza di membra

Immobile febbrile movimento…

30.
Sab. 02 01 16 h 16:04


Desidero fuggire
dalle tue parole di vetro
e dalla stupidità della sabbia
che hai gettato negli occhi
di chi hai costretto
al tuo gioco delle tre carte

Mi ossessiona
il ritmo delle viti
che s'avvitano e svitano
continuamente
come parole in catene
e pensieri pressofusi

Poche foglie remote
riscaldano queste povere fasce































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